Il film narra la storia dell'eccidio di 12 cittadini inermi ad opera dei nazifascisti che avvenne il 13 agosto 1944 nella piazza centrale di Borgo Ticino. Il 13 agosto 1944, le «SS» comandate dal generale Krumahar e i componenti della «X Flottiglia Mas» trucidarono dodici giovani in piazza Martiri, come rappresaglia per un attacco subito poco prima da un convoglio tedesco a San Michele, tra Borgo Ticino e Varallo Pombia. Da oltre 60 anni i cittadini di Borgo Ticino aspettano che un tribunale si pronunci per stabilire la verità storica e per condannare i responsabili dell’eccidio. Recentemente è passata una legge che ha chiuso alcuni tribunali militari, rendendo ancora più difficoltoso ristabilire le responsabilità del massacro. I fatti di Borgo Ticino sono ancora sentiti dalla popolazione locale, dal momento che ogni anno si svolge una commemorazione pubblica nel mese di agosto. La docu-fiction racconta l'eccidio del '44 mescolando elementi di finzione (una parziale ricostruzione di quei giorni) al racconto di alcuni testimoni della vicenda. Vi sono anche riprese di Borgo Ticino nel 2011, per rimarcare l'intreccio tra presente e passato e sottolineare l'attualità e l’importanza della memoria storica anche nell’era post-moderna del ventunesimo secolo.