Una macchina fotografica analogica abbandonata in un’aula scolastica e un giovane che se ne impossessa. La realtà impressa sulla pellicola risulta sempre diversa da quella fotografata e il tentativo di modificare il corso degli eventi lavorando sulle impressioni. Con ritmo incalzante e una narrazione basata sul rincorrersi delle immagini, il corto si avvia verso un finale che non risolve l’enigma.